Runner 2.0
Prosegue la sperimentazione e devo dire che è proprio un viaggio interiore, un percorso muscolare e mentale che continua a stupirmi. A tratti è come se il cervello entri in sincronismo con l' armonia del moto e in quei momenti la corsa si fa "facile" e mi pervade una sorta di contentezza. La respirazione regolare, la sensazione di recupero delle forze e la consapevolezza del miglioramento. Mi vergogno un po' ad esprimere queste riflessioni così personali, ma credo di non essere il solo a condividerle. Un altro 11.000 a 4'12"/km senza forzare, ma non importano i tempi: credo di essere vicino
all' upgrade... Cosa c' era nel vino stasera? ;-)))
2 commenti:
Quando tiro a tutta ascolto il respiro. Cerco di farlo il più profondo e il più svelto possibile tra i due meccanismi dentro - fuori. Cerco di ossigenare bene e di espellere più anidride che posso. Di solito durante questa fase mi piangono leggerme gli occhi quasi a vedere torbido e una leggera bava alla bocca mi esce durante questa fase di spinta. Cerco di dare al corpo dei segnali nelle variazioni di ritmo: ad esempio durante la ripetuta svelta tengo le dite attaccate tra loro e dritte (tipo Carl Lewis, vi ricordate) e in quella lenta le lascio sciolte... Sono imput mentali che facilitano i lavori a volte diventano manie ma il bello della corsa è proprio questo. Sei stato bravo nel farmi uscire queste riflessioni. Complimenti...
Hai espresso in maniera egregia quello che sto sentendo anche io in questo momento di preparazione.
"è come se il cervello entri in sincronismo con l' armonia del moto e in quei momenti la corsa si fa "facile" e mi pervade una sorta di contentezza" sono sensazioni stupende che solo la corsa riesce a dare ... almeno per la mia non limitatissima esperienza in altri sport!
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