giovedì, dicembre 04, 2008

"Acido Lattico" di Saverio Fattori

Acido lattico è un romanzo noir d' ambiente sportivo: indaga il mistero di un suicidio e la faccia oscura dello sport professioni-stico... Mi spiace in qualche modo pubblicizzarlo, dato che non sono del tutto d' accordo che si faccia "di tutt' un' erba un fascio". Ecco comunque il blog dell' autore.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grazie per la segnalazione, i libri che escono formano un oceano di carta, essere oggetto di attenzione è sempre importante.
In realtà Acido è un reticolo di fatti inventati completamente, veri e ormai storicizzati, verosimili, aneddoti presi pari, altri trasfigurati. Questo si presta a critiche del tutto motivate. Non tanto perchè fa di tutta l'erba un fascio. Ma perchè per una sua complessità interna non è pienamente un libro militante. Non è un libro crociato contro il doping. Non è una indagine tipo Gabanelli. Non tifa x il Doping libero, ma un certo fatalismo disincantato potrebbe far storcere il naso. è un libro "mobile", spiazza, vuole farlo, si prende gioco delle certezze del lettore, ha dei cambi di direzione, nel finale c'è un colpo di scena che ammazza il manicheismo. Avrai notato che la figura stessa del "medico bombatore" è sfuggente, non è presentata come il MALE ASSOLUTO. Narrativamente mi piacciono i grigi indefiniti, l'animo umano è mediazione e compromesso, fragilità. Non sono un giornalista, ho usato certo anche la storia degli anni 80, HO SPECULATO SE VUOI per costruire una trama noir, ma non ho sparato merda nuova, non ho elementi da aggiungere, non faccio inchieste e non sono testimone diretto. ognuno ha letto e/o ha voluto leggere solo quello che ha voluto, secondo le proprie convinzioni preconcette e rispettabili. Alcuni commenti mi hanno incuriosito, ma non mi sono sentito di smentirle. Un libro deve dare stimoli, il cervello del lettore viaggia anche per proprio conto, non devo dare minestre pronte, x quello ci sono programmi televisivi x tele idioti. Quindi OK.

Purtroppo le pagine di CAMPIONI SENZA VALORE di Donati non sono mai state smentite. Io amo l'atletica, uno sport che richiede dedizione assoluta, che chiede tanto. Tantissimo. In Acido mi sono davvero messo nei panni di un atleta forte, ma non abbastanza, ho cercato di calarmi psicologicamente in un atleta eccellente (che non sono mai stato) che fa la scelta farmacologica. Non doparmi per me è stato facile. Capirai, 15.40 nei 5000... DOVE CAZZO CORRO...ma se avessi fatto 13.40 e qualche "santone" mi avesse avvicinato nel corso di un'annata olimpica... avrei avuto lo spessore umano x rifiutare?

Gli atleti dopati (e beccati) non li considero "delinquenti". non sono giustizialista. Tra il tragico e il comico di recente mi è capitato di definirli "compagni che sbagliano". Rischiano davvero tanto, molti atleti forti negli anni 80 -90 muoiono giovani, verso i 45. Sfiga?Trovo insopportabile l'idea della morte. In particolare quando a morire giovani sono persone che hanno avuto performance atletiche fuori dall'umanità media. Questo mi fa incazzare.
So bene che ci sono atleti di genetica fantastica che hanno ottenuto (ottengono, otterranno) risultati importanti solo con vitamine e aminoacidi. Non lo dico per nascondere la mano che ha tirato il sasso. Lo so per certo.